Amaro di nome e di fatto

Alcolico a base di frutta o di erbe, l’amaro è una bevanda aromatica, che generalmente viene consumata dopo i pasti grazie alle sue proprietà digestive. Il sapore amarognolo delle piante utilizzate conferisce al liquore un gusto originale e raffinato, pronto a soddisfare anche i palati più difficili.

Le origini dell’amaro affondano le proprie radici nell’antichità, basti pensare allelisir di buona salute suggerito da Ippocrate, padre della medicina classica, che tanto osannava le proprietà terapeutiche della bevanda da consumare dopo i pasti per favorire la digestione dopo i lunghi pranzi luculliani, o addirittura come rimedio curativo a diversi malanni.

Furono proprio le caratteristiche medicamentose delle piante officinale a dar vita alla produzione degli elisir prima come infusi dal potere terapeutico, per contrastare l’inappetenza nei bambini o per curare raffreddori di stagione, in seguito come bevande post prandiali e non solo, capaci di favorire il processo digestivo o semplicemente per concedersi un momento di estremo piacere.

Il sapore amaro delle erbe utilizzate, attiva i recettori presenti sulle papille gustative che, a loro volta, aumentano la secrezione dei succhi gastrici stimolando così la trasformazione dei cibi. La ricetta dell’amaro viene tramandata di generazione in generazione e il sapore del prodotto finale varia a seconda delle piante utilizzate e del tempo di macerazione.

Le piante scelte e selezionate vengono pestate e poste in infusione dentro una soluzione alcolica per un determinato numero di ore, trascorse le quali il liquido viene filtrato, corretto con acqua e zucchero e conservato. Ogni città ha il proprio amaro caratteristico spesso legato all’ingrediente locale che rende, la bevanda in questione, unica nel suo genere.

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